![]() Questo concetto è centrale in tutte le scuole di systema. Viene utilizzato per molteplici aspetti, innanzitutto consente di eliminare le tensioni e le rigidità dal corpo, rendendo mobili i segmenti muscolo-scheletrici; questo si realizza attraverso lo studio di esercizi a corpo libero, con il bastone e con la frusta cosacca. Una volta appreso il tipo di movimento è possibile utilizzare il respiro per armonizzare la trasmissione della forza mantenendo una condizione di rilassamento relativo, ovvero il corpo risulta forte ma morbido allo stesso tempo. Tecnicamente diventa un tipo di movimento utilizzabile sia per portare dei colpi che per assorbirli, qualora venissimo colpiti. Alcuni esercizi ricordano i movimenti di segmentazione del corpo che si usano nel ballo, in questi movimenti tuttavia, non si applica il princìpio di “integrità” che consente di trasformarli in movimenti marziali. Nel systema bisogna stare attenti a non perdere la marzialità del movimento, altrimenti si corre il rischio di trasformarlo in un “fitness esotico”. Il movimento a onda consiste nell’attivazione sequenziale degli anelli di una catena cinetica (tratti vertebrali, articolazioni delle estremità) secondo un ordine di trasmissione consequenziale es: spalla-gomito-mano; oppure il movimento inizia dai piedi, che premono contro il suolo, per generare forza che si scarica in alto, ad esempio nelle mani. Il movimento a onda si basa sulla Terza legge di Newton, secondo la quale ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria; le forze esercitate reciprocamente da due corpi sono sempre uguali e con direzioni opposte. In pratica una forza agisce sempre tra due oggetti, non su un singolo oggetto. Pertanto, ciascuna forza agisce su due estremità. Ciascuna delle due estremità equivale all’altra, tranne per la direzione che è opposta. Le due estremità sono reciprocamente speculari. Se veniamo colpiti o spinti, l’onda si genera a partire dal punto in cui la pressione è esercitata sul nostro corpo. Ciò avviene se quella specifica parte del corpo si muove assecondando il vettore della forza esterna, e dissipa tale forza trasmettendola agli anelli successivi della catena cinetica. Prendiamo, ad esempio, un pugno alle costole: il movimento inizia nel punto di contatto, e segue il vettore del pugno. La spinta segue poi un percorso attraverso le vertebre, la spalla, il gomito e la mano, trasformandosi in un contrattacco. Questo crea un effetto-frusta tale che ad ogni anello della catena l’accelerazione si accumula in quantità crescente. L’analogia più immediata è quella di un treno: la motrice parte, l’aggancio trasmette il moto al primo vagone, e questo avrà un accelerazione superiore a quella della motrice perché la quantità di lavoro necessario a muoverlo comprende anche il movimento della motrice stessa.. e così via, fino all’ultimo vagone, la cui accelerazione sarà superiore a quella di tutto il treno. Come sappiamo, la forza è pari alla massa per l’accelerazione: quindi, usando il principio dell’onda, possiamo accumulare accelerazione per colpire con forza, senza “telefonare” il colpo caricandolo. Nel systema siberian cossack usiamo la frusta cosacca (Nagaika) per studiare questo movimento e costringere il corpo a muoversi come una frusta, frequentemente si usano due fruste contemporaneamente per sviluppare al massimo la coordinazione delle due braccia, anche su piani diversi, questo tipo di allenamento serve per sviluppare le connessioni del sistema nervoso e la struttura corticale.
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AutoreMario Picconi, ha realizzato l'area blog sul systema Archivio
Marzo 2020
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